L’ernia del disco è una condizione che si verifica quando il nucleo gelatinoso di un disco intervertebrale fuoriesce dalla sua sede e comprime le radici nervose che emergono dalla colonna vertebrale.
Questo può causare dolore, intorpidimento, formicolio e debolezza agli arti inferiori o superiori, a seconda della localizzazione dell’ernia.
L’ernia del disco può essere causata da fattori come l’invecchiamento, il sovrappeso, i traumi, i movimenti anomali o la predisposizione genetica.
La maggior parte dei casi di ernia del disco si risolve spontaneamente o con trattamenti conservativi, come farmaci antinfiammatori, analgesici, fisioterapia e infiltrazioni epidurali di cortisone.
Tuttavia, in alcuni casi, quando il dolore è persistente, invalidante o associato a deficit neurologici, può essere necessario ricorrere alla chirurgia.
Tra le tecniche chirurgiche più utilizzate vi è la microdiscectomia, che consiste nella rimozione della parte erniata del disco attraverso una piccola incisione e con l’ausilio di un microscopio operatorio.
Gli ultrasuoni sono onde sonore ad alta frequenza che non sono udibili dall’orecchio umano. Gli ultrasuoni hanno diverse applicazioni in medicina, sia diagnostica che terapeutica. In fisioterapia, gli ultrasuoni vengono usati per trattare diverse patologie muscolo-scheletriche, tra cui l’ernia del disco.
Gli ultrasuoni hanno infatti diversi effetti benefici sul corpo umano, tra cui:
- Effetto termico: gli ultrasuoni provocano un aumento della temperatura dei tessuti trattati, favorendo il rilassamento muscolare, la vasodilatazione e il miglioramento del metabolismo cellulare.
- Effetto meccanico: gli ultrasuoni generano delle microvibrazioni nei tessuti trattati, stimolando la rigenerazione cellulare e la produzione di collagene.
- Effetto antinfiammatorio: gli ultrasuoni riducono la produzione di sostanze infiammatorie e aumentano la produzione di endorfine, sostanze naturali che hanno un effetto analgesico.
Gli ultrasuoni per ernia del disco possono essere utilizzati sia in fase acuta che cronica.
In fase acuta, gli ultrasuoni possono aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione dei nervi compressi dall’ernia. In fase cronica, gli ultrasuoni possono favorire il recupero funzionale e prevenire le recidive dell’ernia.
Gli ultrasuoni vengono applicati mediante una testina metallica che viene fatta scorrere sulla zona interessata con un movimento circolare o lineare.
La testina viene lubrificata con un gel conduttivo che facilita il passaggio delle onde sonore nei tessuti. La durata e la frequenza del trattamento dipendono dalla gravità e dalla localizzazione dell’ernia.
Gli ultrasuoni per ernia del disco sono generalmente ben tollerati e sicuri. Tuttavia, ci sono alcune controindicazioni all’uso degli ultrasuoni, tra cui:
- Presenza di pacemaker o altri dispositivi impiantabili
- Presenza di tumori o infezioni nella zona da trattare
- Gravidanza
- Alterazioni della sensibilità cutanea
- Emofilia o altre patologie emorragiche
In conclusione, gli ultrasuoni per ernia del disco sono una forma di terapia fisica che può essere utile per alleviare i sintomi e favorire il recupero dei pazienti affetti da questa patologia. Gli ultrasuoni possono essere integrati ad altri trattamenti conservativi o chirurgici, a seconda delle indicazioni del medico e delle esigenze del paziente.